Ogni attività dell'uomo è influenzata dal contesto ambientale nel quale si svolge e, a sua volta, genera effetti sull'ambiente.
L'equilibrio tra attività umane e ambiente rappresenta oggi un’esigenza etica imprescindibile e al contempo un fattore strategico di successo in tutti i settori: le attività economiche, la progettazione urbanistica, la progettazione di grandi opere e infrastrutture.
Lo Studio Ambiente e Territorio definisce modelli di relazione uomo-ambiente rivolti all'equilibrio tra le attività umane e il loro contesto di inserimento, interpretato alla luce delle esigenze contemporanee.
Il nostro metodo di lavoro si basa su una marcata interdisciplinarietà di competenze e su un modello operativo di:
ascolto delle esigenze ►analisi di scenario ►sviluppo ideativo
proponendo soluzioni tese a superare il dualismo tra attività umane e ambiente, ricercando e rafforzando gli elementi di sinergia.
Riteniamo una forzatura lo scindere le scienze ambientali dall'urbanistica.
Occuparsi di ambiente significa ricercare soluzioni perché le attività umane possano svolgersi in armonia e sinergia con il "luogo" in cui si collocano. Significa occuparsi degli spazi, organizzarli, dargli forma. Talvolta significa salvaguardare ambienti vulnerabili, ricostituire condizioni compromesse: assumere decisioni che spesso travalicano i confini della scienza e della tecnica coinvolgendo la sfera etica, la responsabilità sociale.
Occuparsi di ambiente significa quindi, innanzitutto, conoscere l’ambiente.
Non crediamo sia possibile trattare di ambiente solo osservandolo in fotografia, discutendone ai congressi, o evocando parole lette sulle riviste scientifiche.
Come ogni altra forma di cultura, anche la sensibilità ambientale necessita di esperienza soggettiva: la scienza fornisce gli strumenti, il contatto diretto con i “luoghi” sviluppa le sensibilità superiori necessarie per affrontare problemi complessi.
Riguardo al progettare, crediamo che la “bellezza” nasca sempre da una scelta, da un progetto che interpreti e si faccia portavoce di un sogno, forse anche di una speranza. Osserviamo gli esempi più felici dell’architettura e dell’urbanistica e ci accorgiamo di come essi siano stati l’esito di un intervento consapevole dell’uomo, talvolta un intervento coraggioso, ambizioso, altre volte umile, discreto, ma mai il risultato dell’evoluzione inoperosa di un luogo. Al contrario, una relazione consapevole tra uomo e “ambiente naturale” dalla quale ha preso vita una terza entità che non è l’una e non è l’altra, nata dall’incontro: il paesaggio.
Crediamo che, oggi più che mai, esistano le soluzioni per coniugare le attività umane con l’ambiente in cui si collocano e raggiungere un equilibrio sostenibile.
Esistono difficoltà da affrontare, esigenze a cui dare risposta, risorse umane ed economiche da investire.. ma ciò che più spesso manca sono le idee, non gli strumenti.
Stefano Franco